“I politici dovrebbero essere accusati di una quantita’ sterminata di reati, che io enuncio solo moralmente: indegnita’, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di servizi segreti, responsabilita’ nelle stragi.. responsabilita’ della degradazione antropologica degli italiani…” Pier Paolo Pasolini (1975)

domenica 15 novembre 2020

"SIAMO IN UN REGIME BIOPOLITICO E AUTORITARIO

 


 









Può esistere una democrazia in cui la #libertà di cura non si sceglie? Alcune correnti filosofiche sostengono che non vi possa essere uno #Stato che - seppur con buoni propositi - non dia libertà di scelta per proteggere i propri cittadini.


"SIAMO IN UN REGIME BIOPOLITICO E AUTORITARIO: VE LO DIMOSTRO" ► Diego Fusaro e Fabio Duranti

E' di quest'avviso il filosofo Diego #Fusaro, che però sulla situazione attuale la vede più nera: questo Stato non vorrebbe affatto il nostro bene secondo la sua visione. La prova sta in una distinzione che viene dal mondo greco: per salvare solo il corpo (zoe, avrebbero detto i greci), si uccide il bìos, ovvero la vita "vera": quella delle relazioni e dei legami. Per questo ad aprile si sarebbe tolto la vita un nonno di Savona a cui era impedito di vedere il nipote, e quindi di vivere una parte fondamentale della sua vita. Questo il paradosso che #DiegoFusaro espone a 'Un Giorno Speciale': per salvare vite si uccidono i legami, parte imprescindibile del nostro vissuto. "Ciò accade con la complicità dei media": questo proverebbe a detta del filosofo il fatto che ci troviamo di fronte a una vera e propria riorganizzazione della democrazia in un senso più autoritario. Il suo intervento ai microfoni di Fabio #Duranti e Francesco Vergovich. "Non siamo più cittadini di uno stato democratico e portatori di diritti: diventiamo invece tutti pazienti di un nuovo leviatano terapeutico, i quali non possono non farsi curare in quanto potenziali malati #asintomatici mettono sempre a repentaglio la vita degli altri. Non siamo più quindi cittadini soggetti a diritti, ma diventiamo #pazienti del leviatano terapeutico che pretende di curarci e al quale non possiamo dire di no. Ecco perché fanno irruzione nella casa della signora che ordina la pizza, ecco perché multano due giovani amanti, ecco perché capitano scene assolutamente surreali. Ha scritto bene Giorgio #Agamben: gli italiani in nome della nuda vita sono disposti a rinunziare a tutto, anche al lavoro. La nuda vita è qualcosa che acceca e che non unisce gli uomini, ma li divide, li rende atomi biologici. Con buona pace del discorso del medico, la vita non è solo un corpo che respira. Molti allarmi sono stati lanciati da psichiatri e psicoterapeuti sul fatto che stia soffrendo la salute psichica delle persone. Addirittura sul Sole 24 Ore si parla del tema dei suicidi aumentati per il #lockdown. E' il vecchio discorso platonico: non si può curare il corpo se non si cura anche l'anima. La vita sono i modi concreti con cui viviamo: il lavoro, gli affetti, il gioco con i figli. Quella è la vita. Il discorso dominante oggi ci dice che salva la vita (la zoé greca, la vita materiale), ma in realtà la uccide, perché uccide il Bìos, cioè la vita concreta, il complesso vivente di relazioni. E' solo frutto della cattiva fede del circo mediatico continuare a non capire che i più non negano l'esistenza del #virus, negano semmai la legittimità di provvedimenti incostituzionali e liberticidi che si pretendono necessari per combattere il virus. Siamo entrati in un regime Biopolitico, governamentale - direbbe #Focault - e a mio giudizio apertamente autoritario, un regime che a differenza di quelli novecenteschi prende le stesse misure dicendo che lo fa per proteggerci".

Aticolo e video di Radio Radio TV



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