“I politici dovrebbero essere accusati di una quantita’ sterminata di reati, che io enuncio solo moralmente: indegnita’, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di servizi segreti, responsabilita’ nelle stragi.. responsabilita’ della degradazione antropologica degli italiani…” Pier Paolo Pasolini (1975)

lunedì 13 giugno 2016

L’ Italia dei poveri ed il quotidiano dei ricchi

renzi-scalfari


130% in più in 7 anni, oltre 4 milioni di persone sotto la soglia di povertà, chi soffre maggiormente è il Sud, nessun governo in questi anni, neanche l’attuale, ha fatto nulla per affrontare questa emergenza.


L’ Italia dei poveri ed il quotidiano dei ricchi Di Il Pasquino

Il 9% tra le famiglie di operai, oltre il 13% tra quelle in cerca perenne di quel lavoro che c’è solo per Renzi e per Poletti, anziani e, soprattutto meridionali, sono le vittime di un “sistema” che abbandona chi è in difficoltà e si concentra solo sul proprio potere e sulla “divisione” dei profitti tra chi già ne è in possesso, tra chi già ruba al paese le sue speranze ed il suo futuro.

“Repubblica”, quell’ insieme di fogli creato da Eugenio Scalfari a metà degli anni ’70, ha dedicato, proprio ieri sera, il suo tour propagandistico a Matteo Renzi, dandogli ampio spazio, aggiunto a quell’ampio credito che straborda dalle sue pagine.

Simile operazione fu fatta negli anni ottanta a favore di Bettino Craxi e di tutte le iniziative intraprese dai suoi governi; quanto accadde a quel governo, ed al suo premier, è noto a tutti noi, ed anche agli abitanti di Hammamet.

Ora ci risiamo, il gruppo editoriale, che a parole non riceve finanziamenti, ma nei fatti paga l’Iva al 4% con un mancato introito per lo Stato che l’Agenzia delle Entrate non sembra in grado di stabilire (fonte lettera 43), si schiera apertamente a favore del premier Renzi, non eletto da nessuno, e gli regala i suoi spazi (o nostri?…visto che li paghiamo noi), per farsi campagna elettorale, l’unico reale impegno in cui sembra immerso da quando Napolitano lo ha voluto sostituire a Letta.

Mentre, quindi, il paese continua ad impoverirsi e l’emergenza non sembra avere nessun freno, il premierino tuona, dagli spalti del quotidiano dei ricchi intellettuali di una sinistra marcia e decadente, sulla necessità di votare si al referendum sulla riforma costituzionale, come se questa riuscisse così a risolvere, tutto ad un tratto, il problema della povertà.

Chi ha costruito la sua carriera appoggiando i poteri forti, in ogni occasione, sa che il suo “quotidiano” non è altro che lo zerbino, senza dignità, che il potere utilizza per pulirsi dal fango di cui è macchiata ogni sua decisione contro i più deboli…chi lotta per sopravvivere, contro le ingiustizie e le bugie dei più forti, sa che il suo “quotidiano” è fatto di sacrifici e di quella dignità che manca a chi si vende per la propria carriera.

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