“I politici dovrebbero essere accusati di una quantita’ sterminata di reati, che io enuncio solo moralmente: indegnita’, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di servizi segreti, responsabilita’ nelle stragi.. responsabilita’ della degradazione antropologica degli italiani…” Pier Paolo Pasolini (1975)

sabato 14 maggio 2016

Golpe a Brasilia con l’amico americano


















Quattordici anni fa uscì un libro che si intitolava “Tutto ciò che sai è falso”divenuto in pochissimo tempo il testo fondativo della controinformazione finalmente uscita dal mugugno e dal complottismo per scendere sul campo dell’informazione, dell’analisi puntuale e dell’inchiesta. Un’ opera pericolosa per l’establishment, così pericolosa che libro pur essendo diventato di culto e dato avvio ad una serie di grande successo, non ha nemmeno una voce su Wikipedia, dove invece è possibile trovare auliche recensioni di qualsiasi inutile e sconosciuta robaccia scritta, filmata e orale.
Non è un’accusa, è una constatazione che purtroppo porta a dover fare inevitabili considerazioni sul tentativo di minacciare, marginalizzare e/ o infiltrare qualsiasi voce fuori dal coro della narrazione ufficiale. In 14 anni sono accadute molte cose anche sul piano della capacità di scovare gli arcana imperii e di rendere pubbliche le segrete cose, in primo luogo la nascita Wikileaks sul cui stampo sono poi sorte altre iniziative tese a fare rivelazioni clamorose, ma teleguidate, come quelle del consorzio dei giornalisti investigativi pagata e controllata dagli Usa.

Tuttavia se per gli scandali tipo Panama si sente odore di operazione fasulla lontano un miglio, altre cose lasciano sconcertati e fanno capire che la inaudita persecuzione di Assange costretto nel recinto dell’ambasciata dell’Equador a Londra per non essere arrestato e magari successivamente suicidato, non serve solo come esempio per chi intenda mettersi contro il potere costituito di Washington di cui Londra non è che una colonia, ma anche ad allentare le maglie della controinformazione. Proprio ieri Wikileaks ha rivelato che Michel Temer insediato presidente ad interim del Brasile dopo il golpe contro Dilma Rousseff, è un vecchio informatore dei servizi segreti statunitensi e ha pubblicato il testo di un documento inviato da São Paulo (città di Temer oltre che suo collegio elettorale) al Comando Sud degli Usa, con sede a Miami e al Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti nel quale Temer analizza la situazione politica in Brasile sotto Lula da Silva e suggerisce di intercettare e allargare l’area di disillusione per portare la destra al potere. Si tratta di cose che poteva osservare e arguire qualunque diplomatico in grado di comprendere la lingua e non asserragliato dentro il guscio protettivo dello stile di vita, ma proprio questa circostanza sottolinea il ruolo operativo, propositivo e quinto colonnare di Temer. Non è certo strano anzi consolante che il Brasile ribolla e che si vadano preparando grandi manifestazione contro il presidente ad interim. Ma una cosa colpisce: visto che il documento non è recentissimo e già si trovava nei file leaks...continua a leggere l'aticolo su il SIMPLICISSIMUS

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