“I politici dovrebbero essere accusati di una quantita’ sterminata di reati, che io enuncio solo moralmente: indegnita’, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di servizi segreti, responsabilita’ nelle stragi.. responsabilita’ della degradazione antropologica degli italiani…” Pier Paolo Pasolini (1975)

mercoledì 30 marzo 2016

“Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?”







“Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?” Chi crede che il progetto euro, figlio di illustri economisti, si sia rivelato per caso o per errori di calcolo, un fallimento macroeconomico, o è stupido, o in malafede o semplicemente ignorante.
La realtà dell’euro che la maggior parte delle persone tende ad ignorare o a nascondere, è che non è un progetto sgangherato o mal progettato, ma un progetto di enorme successo che sta funzionando secondo lo scopo per il quale è stato ideato e creato. Un progetto deflazionistico che mira alla distruzione del sud Europa per incrementare il turbo-capitalismo del blocco tedesco, spianando la strada al nuovo ordine globalizzante, che mira al dominio su tutto ciò che è si presenta come autonomo e sovrano. A primo acchito potrebbe sembrare banale dietrologia, o semplice complottismo, ma oltre ad esserci i dati, anche gli stessi esecutori di questi crimini contro l’umanità confermano le accuse a loro carico. Lo stesso Mario Monti durante una conferenza stampa alla Luiss il 22 febbraio 2011, dichiarò: “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti, I passi avanti dell’Europa sono per definizione CESSIONE DI PARTI DI SOVRANITA’ NAZIONALE A UN LIVELLO COMUNITARIO. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle, perché c’è una crisi in atto visibile e conclamata. Abbiamo bisogno delle crisi come il G20, come gli altri consensi internazionali, per fare passi avanti; ma quando una crisi sparisce, rimane un sedimento, perché si sono messe in opere istituzioni, legge etc; per cui non è pienamente irreversibile.” Oppure personaggi come Jacques Attali, banchiere economista e tra i principali esponenti del fondamentalismo eurocratico, il quale dichiarò a chiari lettere: “Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?” continua su Imola Oggi

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